Rinnovo del CCNL per i dipendenti da aziende del terziario della distribuzione e dei servizi.Il 17 luglio si è conclusa la fase negoziale per il rinnovo del CCNL scaduto il 31 dicembre 2006. Il nuovo CCNL ha validità fino al 31 dicembre 2010. La trattativa, che è durata oltre diciotto mesi, ha avuto un epilogo del tutto inusuale per il nostro settore, in quanto è stato sottoscritto dalle organizzazioni Fisascat – Cisl e Uiltucs – Uil, con l’esclusione, pertanto, della Filcams – Cgil e ha interessato sia la parte economica e normativa del contratto che i temi dei diritti sindacali e del mercato del lavoro. PARTE ECONOMICA Aumenti retributivi La soluzione individuata per la chiusura del negoziato è stata quella di prevedere effetti economici protratti per un quadriennio con un incremento lordo medio (quarto livello) di 150 euro fino al 31 dicembre 2010.La decorrenza dell’aumento – non assorbibile - salvo clausola espressa di anticipo sui futuri aumenti contrattuali, è fissata al mese di febbraio 2008. Le decorrenze e gli importi dell’aumento, al quarto livello, sono i seguenti:- 55 euro dal 1° febbraio '08- 21 euro dal 1° dicembre '08- 34 euro dal 1° settembre '09- 20 euro dal 1° marzo '10- 20 euro dal 1° settembre '10. Arretrati Sono previsti arretrati per un importo di 252,24 euro (sempre calcolati sulla base del IV livello) da erogare in due tranche di euro 126,12 da corrispondersi con la retribuzione del mese di luglio e con la retribuzione del mese di novembre 2008. Per arretrati di importo inferiore o uguale all’importo della prima tranche, l’erogazione avverrà in unica soluzione nel mese di luglio 2008.Hanno diritto agli arretrati i lavoratori in forza alla data di sottoscrizione dell’accordo di rinnovo.L’importo di 252,24 euro è stato così determinato:- euro 42,04 rappresentata dalla differenza tra l’importo della tranche di aumento (55,00) di febbraio 2008 e il valore dell’IVC (12,96) moltiplicato il periodo del 2008 antecedente la data di sottoscrizione (feb – giu + 14^ mensilità = 6 mesi).Pertanto, gli arretrati spetteranno per intero solo a quei lavoratori ai quali non è stata corrisposta la erogazione unilateralmente determinata in occasione dello scorso mese di marzo, di 55 euro decorrenti dalla retribuzione del mese di aprile.Gli importi arretrati non sono utili a nessun fine con la sola esclusione del calcolo delle mensilità supplementari e del TFR. Indennità di funzione per i Quadri L’indennità di funzione per i lavoratori inquadrati come quadri è incrementata, a partire dal luglio 2008, di 70,00 euro mensili lordi, assorbibili al 50% da somme aventi analoga funzione. ISTITUTI CONTRATTUALI DI CATEGORIA Sono state modificate le quote di contribuzione dovute alla QUAS secondo le misure e cadenze di seguito specificate: QUAS: dal 1°/01/09 il contributo una tantum da corrispondere – a carico dei datori di lavoro - all’atto dell’iscrizione, per ogni lavoratore iscritto è incrementato di 38,00 euro; dalla stessa data il contributo annuo a carico dei datori di lavoro per ogni lavoratore iscritto è incrementato di 38 euro; il contributo annuo a carico dei lavoratori è incrementato di 8,00 euro. EST: dalla data di sottoscrizione del CCNL viene estesa agli apprendisti la cassa di assistenza sanitaria. FONTE: dalla data di sottoscrizione del CCNL viene estesa agli apprendisti la previdenza complementare con contribuzione ridotta: infatti per tutto il periodo di apprendistato, la contribuzione a carico del datore di lavoro sarà pari all’1,05%, comprensivo dello 0,05% a titolo di quota associativa, della retribuzione utile per il computo del TFR. DIRITTI SINDACALI E’ stata superata definitivamente la fase sperimentale della disciplina delle RSU.In materia di diritti sindacali è stata prevista al secondo livello di contrattazione la facoltà di sottoscrivere accordi per la definizione di un monte ore di utilizzo delle ore di permesso per i dirigenti sindacali. MERCATO DEL LAVORO Contratti a tempo determinato e somministrazione a tempo determinatoIn materia di contratti a termine e di somministrazione di lavoro a tempo determinato, è stato previsto di non ricorrere al periodo di prova per successive riassunzioni a termine per le medesime mansioni. Apprendistato E’ stata perseguita la scelta di una sempre maggiore fidelizzazione degli apprendisti incrementando all’80% la percentuale di conferma degli stessi per consentire nuove assunzioni con questo istituto. Contemporaneamente, sono stati estesi i trattamenti previsti per i lavoratori qualificati in materia di assistenza sanitaria integrativa e previdenza complementare, quest’ultima con una percentuale di costo dell’1,05%, a fronte dell’1,55% prevista per i qualificati. Contemporaneamente, è stata prevista per i nuovi assunti la fruizione graduale dei permessi retribuiti, con l’esclusione di quelli derivanti dalle ex festività che continueranno ad essere fruiti, in misura del 50% per la seconda metà del periodo per arrivare al 100% alla fine dell’apprendistato stesso.In materia di formazione è stata subito colta l’opportunità offerta dal DL 112/08 di uniformare i percorsi formativi secondo quanto previsto dal Protocollo Isfol 2002. Part Time Il monte ore settimanale minimo è stato portato a 18 ore per le nuove assunzioni o i nuovi passaggi a part time per le imprese con più di trenta dipendenti, dilazionando di 12 mesi l’incremento di orario per le aziende la cui struttura organizzativa – per la presenza significativa di part time a 16 ore – non consente un passaggio immediato al nuovo regime di orario. In ogni caso, saranno consentite intese diverse. ORARIO DI LAVORO Sono state concordate modifiche importanti del CCNL in applicazione di quanto affidato alla contrattazione collettiva dal DLGS 66/03, in materia di- lavoro straordinario: il tetto è passato a 250 ore e il periodo di riferimento per il calcolo della media delle 48 ore massime settimanali è passato a 6 mesi, con possibilità di arrivare a 12 mesi attraverso la contrattazione collettiva;- riposo 11 ore:in attesa della definizione al secondo livello di contrattazione, il contratto nazionale ha individuato alcune importanti ipotesi in cui è consentito – da subito – derogare all’obbligo delle 11 ore di riposo continuato tra una giornata e l’altra di lavoro. Si sottolinea in ogni caso che le 11 ore devono essere comunque complessivamente fruite nell’arco delle 24 ore e che, nelle fattispecie di deroga, è garantito comunque un riposo minimo continuato di 9 ore;- lavoro domenicale: rappresenta l’aspetto più dibattuto di questo rinnovo; si tratta di una norma avente funzione surrogatoria al secondo livello di contrattazione, che è stato individuato come il livello proprio per la sottoscrizione di accordi sull’argomento. Si fornisce uno strumento contrattuale che garantisce la copertura del presidio domenicale per un numero di domeniche pari almeno alle domeniche previste dalla legge Bersani più il 30% di quelle, in aggiunta, che fossero individuate a livello regionale. Tale prestazione viene compensata, in assenza di altre disposizioni in materia di trattamento economico, e fatte salve quelle migliorative già previste dalla contrattazione integrativa, con una percentuale unica, omnicomprensiva e non cumulabile, di maggiorazione, del 30% sulla quota oraria della normale retribuzione. Sono previste ipotesi di esclusione dalla prestazione suddetta. Tale disposizione disciplina lo svolgimento del lavoro domenicale svolto in regime di orario di lavoro normale e non straordinario, per il quale è stato, invece, modificato l’art. 132 del CCNL. APPALTI E TERZIARIZZAZIONI La disciplina degli appalti è stata completata con la previsione della richiesta del DURC alle aziende appaltatrici, mentre è stata disciplinata ex novo la materia delle terziarizzazioni delle attività di vendita con la previsione di una procedura di informazione e confronto. DIRITTI E TUTELE Si è intervenuto sulle materie del comporto per gravi patologie per consentire di usufruire di un congruo periodo per la guarigione clinica, sui congedi per la formazione individuale, sul diritto allo studio, sulla promozione di iniziative a favore dei lavoratori stranieri e sull’incentivazione alla erogazione di buoni spesa e buoni vacanza.Infine, sono state attribuite alla bilateralità ed agli strumenti del welfare contrattuale nuove ed importanti funzioni, unitamente ad un progetto mirato a garantirne una sempre migliore gestione e funzionamento. Riservandoci di affrontare successivamente eventuali approfondimenti in merito riportiamo di seguito le tabelle degli incrementi retributivi e degli arretrati ed alleghiamo il testo dell’accordo di rinnovo. Aumenti retributivi
QUALIFICATI
Livelli feb-08 dic-08 set-09 mar-10 set-10 totale
QUADRI 95,49 36,46 59,03 34,72 34,72 260,42
I 86,01 32,84 53,17 31,28 31,28 234,58
II 74,40 28,41 45,99 27,06 27,06 202,92
III 63,59 24,28 39,31 23,13 23,13 173,44
IV 55,00 21,00 34,00 20,00 20,00 150,00
V 49,69 18,97 30,72 18,07 18,07 135,52
VI 44,61 17,03 27,58 16,22 16,22 121,66
VII 38,19 14,58 23,61 13,89 13,89 104,16
OPERATORI DI VENDITA
totale
I categoria 51,92 19,82 32,10 18,88 18,88 141,60
II categoria 43,59 15,03 26,95 15,85 15,85 117,27
Livelli arretrati
lug-08 nov-08 TOTALE integrazione IVC
QUADRI 230,06 230,06 460,12 76,69
I 205,72 205,72 411,44 68,57
II 175,93 175,93 351,86 58,64
III 148,18 148,18 296,36 49,39
IV 126,12 126,12 252,24 42,04
V 112,51 112,50 225,01 37,50
VI 99,46 99,45 198,91 33,15
VII 83,00 82,99 165,99 27,66
OPERATORI DI VENDITA
I categoria 118,02 118,01 236,03 39,34
II categoria 96,63 96,62 193,25 32,21
tab. b - MINIMI CONTRATTUALI DA febbraio 2008
QUALIFICATI
Livelli Parametri paga base dal 1-02-08 altri el. contingenza+ EDR TOTALE mensile
QUADRI 250,00 1.434,83 180,76 540,37 2.155,96
I 225,20 1.292,50 537,52 1.830,02
II 194,80 1.118,00 532,54 1.650,54
III 166,50 955,59 527,90 1.483,49
IV 144,00 826,46 524,22 1.350,68
V 130,10 746,67 521,94 1.268,61
VI 116,80 670,36 519,76 1.190,12
VII 100,00 573,92 5,16 517,51 1.096,59
OPERATORI DI VENDITA
categorie
I 780,15 530,04 1310,19
II 654,98 526,11 1181,09
tab. c - MINIMI CONTRATTUALI DA dicembre 2008
QUALIFICATI
Livelli Parametri paga basedal 1-12-08 altri el. Contingenza+ EDR TOTALE mensile
QUADRI 250,00 1.471,29 250,76 540,37 2.262,42
I 225,20 1.325,34 537,52 1.862,86
II 194,80 1.146,41 532,54 1.678,95
III 166,50 979,87 527,90 1.507,77
IV 144,00 847,46 524,22 1.371,68
V 130,10 765,64 521,94 1.287,58
VI 116,80 687,39 519,76 1.207,15
VII 100,00 588,50 5,16 517,51 1.111,17
n.b. l'incremento dell'indennità di funzione dei quadri decorre da luglio 2008
OPERATORI DI VENDITA
categorie
I 799,97 530,04 1330,01
II 670,01 526,11 1196,12
tab. d - MINIMI CONTRATTUALI da settembre 2009
QUALIFICATI
Livelli Parametri paga basedal 1-09-09 altri el. Contingenza+ EDR TOTALE mensile
QUADRI 250,00 1.530,32 250,76 540,37 2.321,45
I 225,20 1.378,51 537,52 1.916,03
II 194,80 1.192,40 532,54 1.724,94
III 166,50 1.019,18 527,90 1.547,08
IV 144,00 881,46 524,22 1.405,68
V 130,10 796,36 521,94 1.318,30
VI 116,80 714,97 519,76 1.234,73
VII 100,00 612,11 5,16 517,51 1.134,78
OPERATORI DI VENDITA
categorie
I 832,07 530,04 1362,11
II 696,96 526,11 1223,07
tab. e - MINIMI CONTRATTUALI DA marzo 2010
QUALIFICATI
Livelli Parametri paga basedal 1-03-10 altri el. Contingenza+ EDR TOTALE mensile
QUADRI 250,00 1.565,04 250,76 540,37 2.356,17
I 225,20 1.409,79 537,52 1.947,31
II 194,80 1.219,46 532,54 1.752,00
III 166,50 1.042,31 527,90 1.570,21
IV 144,00 901,46 524,22 1.425,68
V 130,10 814,43 521,94 1.336,37
VI 116,80 731,19 519,76 1.250,95
VII 100,00 626,00 5,16 517,51 1.148,67
OPERATORI DI VENDITA
categorie
I 850,95 530,04 1.380,99
II 712,81 526,11 1.238,92
tab. f - MINIMI CONTRATTUALI DA settembre 2010
QUALIFICATI
Livelli Parametri paga basedal 1-03-10 altri el. Contingenza+ EDR TOTALE mensile
QUADRI 250,00 1.599,76 250,76 540,37 2.390,89
I 225,20 1.441,07 537,52 1.978,59
II 194,80 1.246,52 532,54 1.779,06
III 166,50 1.065,44 527,90 1.593,34
IV 144,00 921,46 524,22 1.445,68
V 130,10 832,50 521,94 1.354,44
VI 116,80 747,41 519,76 1.267,17
VII 100,00 639,89 5,16 517,51 1.162,56
OPERATORI DI VENDITA
categorie
I 869,83 530,04 1.399,87
II 728,66 526,11 1.254,77
venerdì 25 luglio 2008
martedì 1 luglio 2008
COMUNICAZIONE URGENTE A TUTTI I FREQUENTATORI DEL BLOG
SONO DISPONIBILI I VOLANTINI CHE ABBIAMO PREPARATO PER SPRONARE A FARE L'ASSEMBLEA SINDACALE SUI PROBLEMI DEL NEGOZIO.
CONTATTATECI SUL SITO SE NE VOLETE UN PO' DA DIFFONDERE!!!!!!
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DI STRAORDINARIO C'E' SOLO IL MINOR COSTO!
Lunedì 02 Giugno 2008 19:34
La detassazione varata dal governo viene presentata come un rimedio al problema dei bassi salari, ma i conti parlano chiaro: la retribuzione netta di un’ora straordinaria è esattamente il 60% di quella di un’ora di lavoro ordinario. E anche il costo per l'azienda _ minore in proporzione. Perché non si chiede che vengano almeno pagate nello stesso modo?
Aldo Amoretti
E’ tempo di molti interventi a proposito di lavoro straordinario. Da molte parti viene sollecitata una misura di detassazione di modo che il povero Cipputi disponibile a lavorare oltre il normale si trovi un poco di soldini in più dentro la busta paga di ogni mese. Per taluni questa sarebbe la soluzione brillante al problema dei bassi salari. Le risposte di chi è contrario, specie dal fronte sindacale, sono imbarazzate.
E’ sorprendente che non si tiri fuori un argomento che io trovo importante e che è la ragione principale per la quale le imprese sollecitano tale soluzione: il lavoro straordinario paga meno e costa meno di quello ordinario. Quindi per le aziende c’è una convenienza doppia: è una flessibilità in più a minor costo. Più bello di così!
Molti restano stupefatti e scettici rispetto a questa affermazione perché è molto diffusa l’opinione contraria. Allora abbiamo fatto un po’ di conti su una situazione-tipo. Abbiamo preso come esempio il contratto del commercio assumendo il caso del quarto livello, cioè una figura centrale quale l’addetto/a alle vendite.
I conti del lavoro ordinario si fanno individuando la retribuzione annua come segue:
- retribuzione gabellare 9.257,52
- indennità di contingenza 6.290,64
- E.D.R. 24,84
- festività non godute (due) 99,83
- tredicesima mensilità 1.297,75
- quattordicesima mensilità 1.297,75
- trattamento di fine rapporto 1.353,21
- rivalutazione TFR (media 3 anni) 128,06
- fondo sanitario integrativo 120,00
- fondo previdenza complementare 283,16
TOTALE RETRIBUZIONE ANNUA 20.152,76
Diviso 1.639 ore lavorate nell’anno
RETRIBUZIONE DI UN’ORA ORDINARIA 12,34
Su questo importo l’azienda paga oneri sociali Inps e Inail per un importo di euro 3,81. Quindi un
costo orario del lavoro ordinario pari a euro 16,15
Il lavoratore, ipotizzando un monoreddito senza carichi familiari, pagherà un importo Irpef medio di euro 1,72 e subirà trattenute previdenziali per un importo medio di euro 1,14 , e quindi gli resteranno in tasca
NETTI euro 9,48 per ora ordinaria.
Può non risultare esattissimo il calcolo del TFR perch_ esso viene fatto a fine carriera sulla base di parametri soggetti a variazione.
Come abbiamo calcolato le ore effettivamente lavorate?
Quelle teoriche pari a 2.088, meno quelle mediamente non lavorate così suddivise:
- ferie 173
- festività 72
- riduzione orario ed ex festività 104
- assemblee e permessi sindacali 12
- malattie, infortuni, maternità (6,5%) 73
- formazione, permessi 626 7
Nel conto della retribuzione annua siamo stati prudenti perché non abbiamo considerato il premio annuo che sussiste nelle aziende dove si fa contrattazione decentrata o altre voci minori quali la mensa.
Il conto sul lavoro straordinario è molto più semplice.
Le tre voci della retribuzione mensile:
- retribuzione gabellare 771,46
- indennit_ di contingenza 542,22
- E.D.R. 2,07
Totale retribuzione mensile 1.297,75
Questa cifra si fraziona per il divisore convenzionale che è 168
Se ne ricava l’importo 7,72 sul quale va applicata la maggiorazione per lavoro straordinario del 15% (fino alla 48° ora perché oltre è il 20%). Se ne ricava che
RETRIBUZIONE DI UN’ORA STRAORDINARIA 8,88
Su questo l’azienda paga oneri pari a 2,75. Quindi
costo orario del lavoro straordinario pari a euro 11,64.
Il lavoratore a sua volta pagherà all’Inps il 9,49% pari a 1,00 euro e di Irpef l’aliquota marginale del 27% pari a euro 2,13 ed una addizionale pari a 0,15, per un totale di Euro 3,28 . Quindi gli resteranno in tasca
NETTI euro 5,60 per ora straordinaria.
La retribuzione netta di un’ora straordinaria (euro 5,60) è esattamente il 60% di quella di un’ora di lavoro ordinario (euro 9,48).
Quindi anche nel corso degli anni passati la protesta delle aziende che lamentavano un eccesso di contributi sociali sul lavoro straordinario non aveva fondamento, in ragione del suo costo complessivo che era comunque inferiore a quello ordinario. La loro richiesta è stata comunque accolta e gli oneri sociali sono stati parificati.
Adesso fanno mostra della loro sensibilità al tema della retribuzione netta che rimarrebbe comunque inferiore anche se gli togliamo le tasse. Mi sembra ragionevole porre la questione che paghino per il lavoro straordinario almeno quanto il lavoro ordinario. Per i lavoratori sarebbe un progresso pagare sullo straordinario l’equivalente dell’aliquota media e questo sarebbe un bel risparmio per lo Stato alla luce delle proposte che sono adesso in circolazione.
Perché i sindacati non sollevano la questione? Perch_ temono che si toglierebbe qualsiasi freno alla disponibilità dei lavoratori a lavorare oltre l’orario normale. Però, non ho mai visto situazioni dove si facciano ore straordinarie se non ce n’è l’esigenza e la convenienza per l’impresa. Se ne aumentasse il costo la convenienza sarebbe ridotta.
Differente può essere il discorso per i dipendenti pubblici per i quali in passato è esistita la consuetudine di attribuire ai lavoratori quote di straordinario che non venivano in realtà lavorate come maniera per mascherare aumenti della retribuzione. Ma ho l’impressione che questo sistema sia stato superato nella grande parte delle amministrazioni.
Mi sembra comunque un bene chiarire la realtà dei conti.
La detassazione varata dal governo viene presentata come un rimedio al problema dei bassi salari, ma i conti parlano chiaro: la retribuzione netta di un’ora straordinaria è esattamente il 60% di quella di un’ora di lavoro ordinario. E anche il costo per l'azienda _ minore in proporzione. Perché non si chiede che vengano almeno pagate nello stesso modo?
Aldo Amoretti
E’ tempo di molti interventi a proposito di lavoro straordinario. Da molte parti viene sollecitata una misura di detassazione di modo che il povero Cipputi disponibile a lavorare oltre il normale si trovi un poco di soldini in più dentro la busta paga di ogni mese. Per taluni questa sarebbe la soluzione brillante al problema dei bassi salari. Le risposte di chi è contrario, specie dal fronte sindacale, sono imbarazzate.
E’ sorprendente che non si tiri fuori un argomento che io trovo importante e che è la ragione principale per la quale le imprese sollecitano tale soluzione: il lavoro straordinario paga meno e costa meno di quello ordinario. Quindi per le aziende c’è una convenienza doppia: è una flessibilità in più a minor costo. Più bello di così!
Molti restano stupefatti e scettici rispetto a questa affermazione perché è molto diffusa l’opinione contraria. Allora abbiamo fatto un po’ di conti su una situazione-tipo. Abbiamo preso come esempio il contratto del commercio assumendo il caso del quarto livello, cioè una figura centrale quale l’addetto/a alle vendite.
I conti del lavoro ordinario si fanno individuando la retribuzione annua come segue:
- retribuzione gabellare 9.257,52
- indennità di contingenza 6.290,64
- E.D.R. 24,84
- festività non godute (due) 99,83
- tredicesima mensilità 1.297,75
- quattordicesima mensilità 1.297,75
- trattamento di fine rapporto 1.353,21
- rivalutazione TFR (media 3 anni) 128,06
- fondo sanitario integrativo 120,00
- fondo previdenza complementare 283,16
TOTALE RETRIBUZIONE ANNUA 20.152,76
Diviso 1.639 ore lavorate nell’anno
RETRIBUZIONE DI UN’ORA ORDINARIA 12,34
Su questo importo l’azienda paga oneri sociali Inps e Inail per un importo di euro 3,81. Quindi un
costo orario del lavoro ordinario pari a euro 16,15
Il lavoratore, ipotizzando un monoreddito senza carichi familiari, pagherà un importo Irpef medio di euro 1,72 e subirà trattenute previdenziali per un importo medio di euro 1,14 , e quindi gli resteranno in tasca
NETTI euro 9,48 per ora ordinaria.
Può non risultare esattissimo il calcolo del TFR perch_ esso viene fatto a fine carriera sulla base di parametri soggetti a variazione.
Come abbiamo calcolato le ore effettivamente lavorate?
Quelle teoriche pari a 2.088, meno quelle mediamente non lavorate così suddivise:
- ferie 173
- festività 72
- riduzione orario ed ex festività 104
- assemblee e permessi sindacali 12
- malattie, infortuni, maternità (6,5%) 73
- formazione, permessi 626 7
Nel conto della retribuzione annua siamo stati prudenti perché non abbiamo considerato il premio annuo che sussiste nelle aziende dove si fa contrattazione decentrata o altre voci minori quali la mensa.
Il conto sul lavoro straordinario è molto più semplice.
Le tre voci della retribuzione mensile:
- retribuzione gabellare 771,46
- indennit_ di contingenza 542,22
- E.D.R. 2,07
Totale retribuzione mensile 1.297,75
Questa cifra si fraziona per il divisore convenzionale che è 168
Se ne ricava l’importo 7,72 sul quale va applicata la maggiorazione per lavoro straordinario del 15% (fino alla 48° ora perché oltre è il 20%). Se ne ricava che
RETRIBUZIONE DI UN’ORA STRAORDINARIA 8,88
Su questo l’azienda paga oneri pari a 2,75. Quindi
costo orario del lavoro straordinario pari a euro 11,64.
Il lavoratore a sua volta pagherà all’Inps il 9,49% pari a 1,00 euro e di Irpef l’aliquota marginale del 27% pari a euro 2,13 ed una addizionale pari a 0,15, per un totale di Euro 3,28 . Quindi gli resteranno in tasca
NETTI euro 5,60 per ora straordinaria.
La retribuzione netta di un’ora straordinaria (euro 5,60) è esattamente il 60% di quella di un’ora di lavoro ordinario (euro 9,48).
Quindi anche nel corso degli anni passati la protesta delle aziende che lamentavano un eccesso di contributi sociali sul lavoro straordinario non aveva fondamento, in ragione del suo costo complessivo che era comunque inferiore a quello ordinario. La loro richiesta è stata comunque accolta e gli oneri sociali sono stati parificati.
Adesso fanno mostra della loro sensibilità al tema della retribuzione netta che rimarrebbe comunque inferiore anche se gli togliamo le tasse. Mi sembra ragionevole porre la questione che paghino per il lavoro straordinario almeno quanto il lavoro ordinario. Per i lavoratori sarebbe un progresso pagare sullo straordinario l’equivalente dell’aliquota media e questo sarebbe un bel risparmio per lo Stato alla luce delle proposte che sono adesso in circolazione.
Perché i sindacati non sollevano la questione? Perch_ temono che si toglierebbe qualsiasi freno alla disponibilità dei lavoratori a lavorare oltre l’orario normale. Però, non ho mai visto situazioni dove si facciano ore straordinarie se non ce n’è l’esigenza e la convenienza per l’impresa. Se ne aumentasse il costo la convenienza sarebbe ridotta.
Differente può essere il discorso per i dipendenti pubblici per i quali in passato è esistita la consuetudine di attribuire ai lavoratori quote di straordinario che non venivano in realtà lavorate come maniera per mascherare aumenti della retribuzione. Ma ho l’impressione che questo sistema sia stato superato nella grande parte delle amministrazioni.
Mi sembra comunque un bene chiarire la realtà dei conti.
NOTIZIE DALL'ARGENTINA
Da più di una settimana, la Società di Resistenza Lavori Vari della Capitale Federale (aderente alla FORA) è in conflitto con il ristorante "La Pérgola", contando tre aderenti all'organizzazione tra i dipendenti.
A partire da uno sciopero a sorpresa lo scorso fine settimana, il proprietario, ALDO MARASCO, ha pagato parzialmente gli stipendi dovuti ma ha proceduto al licenziamento di 8 lavoratori durante la settimana, il che ci obbliga a proseguire a oltranza con le nostre misure fino all'ottenimento della RIASSUNZIONE dei lavoratori, la FINE DELLE PRESSIONI SUL LUOGO DI LAVORO e la REGOLARIZZAZIONE di tutti i dipendenti.
Sarà una lotta dura e proprio per questo chiediamo la solidarietà di tutti i compagni dell'AIT.
Questo datore di lavoro sta usando l'intimidazione nei confronti dei lavoratori, pagando persone appositamente per tormentarli e fare continue pressioni su di loro.
Aggiungiamo un messaggio di protesta che potete inviare a Aldo Marasco via fax, e-mail o posta ordinaria. Non dovete fare altro che mettere l'intestazione della vostra organizzazione nella parte superiore e cambiare il nome della stessa nella parte inferiore.
Fax: 005411-4632-1060 (Chiedere segnale fax)
E-mail: restolapergola@fibertel.com.arPosta ordinaria: Aldo Marasco, Avenida AVELLANEDA 1899, barrio de flores, Capital Federal, Argentina.
Vi ringraziamo molto per la solidarietà
Per la Sociedad de Resistencia Oficios Varios de Capital Federal (Società di Resistenza Lavori Vari della Capitale Federale)
aderente alla FORA
Facundo Macias, Tesoriere
A partire da uno sciopero a sorpresa lo scorso fine settimana, il proprietario, ALDO MARASCO, ha pagato parzialmente gli stipendi dovuti ma ha proceduto al licenziamento di 8 lavoratori durante la settimana, il che ci obbliga a proseguire a oltranza con le nostre misure fino all'ottenimento della RIASSUNZIONE dei lavoratori, la FINE DELLE PRESSIONI SUL LUOGO DI LAVORO e la REGOLARIZZAZIONE di tutti i dipendenti.
Sarà una lotta dura e proprio per questo chiediamo la solidarietà di tutti i compagni dell'AIT.
Questo datore di lavoro sta usando l'intimidazione nei confronti dei lavoratori, pagando persone appositamente per tormentarli e fare continue pressioni su di loro.
Aggiungiamo un messaggio di protesta che potete inviare a Aldo Marasco via fax, e-mail o posta ordinaria. Non dovete fare altro che mettere l'intestazione della vostra organizzazione nella parte superiore e cambiare il nome della stessa nella parte inferiore.
Fax: 005411-4632-1060 (Chiedere segnale fax)
E-mail: restolapergola@fibertel.com.arPosta ordinaria: Aldo Marasco, Avenida AVELLANEDA 1899, barrio de flores, Capital Federal, Argentina.
Vi ringraziamo molto per la solidarietà
Per la Sociedad de Resistencia Oficios Varios de Capital Federal (Società di Resistenza Lavori Vari della Capitale Federale)
aderente alla FORA
Facundo Macias, Tesoriere
SATA: MA QUALE DROGA!
Mercoledì 04 Giugno 2008 21:20
Intervengo con ritardo, con giustificato motivo, sull’allarme droga alla Fiat-SATA di Melfi lanciato da un articolo del quotidiano “il Manifesto” del mese scorso, ritenendo grave quanto successo ed ancora più grave il silenzio che è calato sulla vicenda dopo la tiepida smentita della Fiom .
Un anonimo Delegato, dichiaratosi della Fiom, ha raccontato ad un giornalista dell’autorevole Manifesto che alla SATA “impazza la cocaina” , che “gli operai si fanno durante le pause” e che “le canne se le fanno direttamente sulla UTE” .
Alla domanda : “qual è la percentuale dei cocainomani” ? La risposta è stata “uno su due” .
Che il giornalista abbia tentato di fare uno scupper è scontato, che il giornale abbia preso un abbaglio è anche dimostrato dalla fine improvvisa dell’inchiesta che annunciava altre puntate e che l’intervistato sia un incallito consumatore che conosce bene i meandri del losco ambiente si capisce , ma quello che non è chiaro, o le è fin troppo, è perché il giornalista Loris Campetti ( non nuovo ed addetto a seguire l’attività dei sindacati operai ) non ha verificato prima di pubblicare e perché non ha chiesto soprattutto all’organizzazione di cui il Delegato si è dichiarato di appartenere ?
Ma c’è da chiedersi soprattutto perché questo Delegato ha sentito il bisogno di “sfogarsi” e di gonfiare questo dato, in modo inverosimile ? Come incuriosisce sapere chi ha messo fra loro, in contatto i due ?
A chi conviene che i supersfruttati lavoratori di Melfi passino per cocainomani ?
I nostri operai dicono che il fenomeno esiste ma che è nelle proporzioni esistenti nella società se non in percentuali inferiori e che la stragrande maggioranza degli assuntori di stupefacenti usano droghe leggere e saltuariamente e chiunque conosce la realtà operaia di Melfi sa che questo è vero .
Chi fa uso di droghe, nega di farlo ma questo Delegato si vanta ed esagera a dismisura . Perché ?
Dice che la metà dei lavoratori, che ha problemi ad arrivare alla fine del mese, non fuma spinelli ma consuma la droga dei ricchi, che se uno non è ricco di famiglia non gli basta l’intero salario e se è ricco di suo non farebbe certo l’operaio .
A questo episodio, che viene sottovalutato, il nostro Sindacato ha dedicato una riunione e si è convinto che quanto accaduto ha una regia ed uno scopo ben preciso, contro i lavoratori .
La Fiat ha eletto Melfi a proprio laboratorio, ove sperimenta l’abbattimento dei diritti conquistati e forme subdole di intensificazione dello sfruttamento, puntando a prevenire altre proteste clamorose contro un sistema di produzione insopportabile e tentare di sconfiggere il Sindacato e l’intera classe operaia italiana .
Nei primi anni ha cercato di far passare gli operai come fannulloni, di recente come terroristi (a proposito, e l’inchiesta sui novelli brigatisti ? ) ed ora addirittura come una massa di drogati .
La Fiat vuole screditare i lavoratori e fargli perdere il sostegno dell’opinione pubblica che è sempre necessario e che durante la lotta dei 21 giorni fu fondamentale e perciò Alternativa Sindacale ritiene che il silenzio assordante che c’è stato su questo falso allarme cocaina, è veramente preoccupante .
Erano necessarie giuste reazioni e vere discussioni .
Chi ha la maggioranza della RSU e firma accordi separati come la Cisl e la Uil , ha ritenuto di ignorare questo grave accaduto, sicuramente per non dispiacere una Direzione aziendale che infligge Provvedimenti Disciplinari anche se uno sgranocchia un panino di nascosto mentre lavora ma consentirebbe che le UTE si siano trasformate in fumerie .
La Fiom ha fatto bene a smentire, ma sbaglia a non scovare il responsabile, che ha parlato a nome di terzi, e non lo caccia a pedate .
In ultimo il quotidiano “il Manifesto” dovrebbe chiedere scusa ai metalmeccanici di Melfi .
Melfi 04. 06. 2008 Vito Fernando ROSA
Intervengo con ritardo, con giustificato motivo, sull’allarme droga alla Fiat-SATA di Melfi lanciato da un articolo del quotidiano “il Manifesto” del mese scorso, ritenendo grave quanto successo ed ancora più grave il silenzio che è calato sulla vicenda dopo la tiepida smentita della Fiom .
Un anonimo Delegato, dichiaratosi della Fiom, ha raccontato ad un giornalista dell’autorevole Manifesto che alla SATA “impazza la cocaina” , che “gli operai si fanno durante le pause” e che “le canne se le fanno direttamente sulla UTE” .
Alla domanda : “qual è la percentuale dei cocainomani” ? La risposta è stata “uno su due” .
Che il giornalista abbia tentato di fare uno scupper è scontato, che il giornale abbia preso un abbaglio è anche dimostrato dalla fine improvvisa dell’inchiesta che annunciava altre puntate e che l’intervistato sia un incallito consumatore che conosce bene i meandri del losco ambiente si capisce , ma quello che non è chiaro, o le è fin troppo, è perché il giornalista Loris Campetti ( non nuovo ed addetto a seguire l’attività dei sindacati operai ) non ha verificato prima di pubblicare e perché non ha chiesto soprattutto all’organizzazione di cui il Delegato si è dichiarato di appartenere ?
Ma c’è da chiedersi soprattutto perché questo Delegato ha sentito il bisogno di “sfogarsi” e di gonfiare questo dato, in modo inverosimile ? Come incuriosisce sapere chi ha messo fra loro, in contatto i due ?
A chi conviene che i supersfruttati lavoratori di Melfi passino per cocainomani ?
I nostri operai dicono che il fenomeno esiste ma che è nelle proporzioni esistenti nella società se non in percentuali inferiori e che la stragrande maggioranza degli assuntori di stupefacenti usano droghe leggere e saltuariamente e chiunque conosce la realtà operaia di Melfi sa che questo è vero .
Chi fa uso di droghe, nega di farlo ma questo Delegato si vanta ed esagera a dismisura . Perché ?
Dice che la metà dei lavoratori, che ha problemi ad arrivare alla fine del mese, non fuma spinelli ma consuma la droga dei ricchi, che se uno non è ricco di famiglia non gli basta l’intero salario e se è ricco di suo non farebbe certo l’operaio .
A questo episodio, che viene sottovalutato, il nostro Sindacato ha dedicato una riunione e si è convinto che quanto accaduto ha una regia ed uno scopo ben preciso, contro i lavoratori .
La Fiat ha eletto Melfi a proprio laboratorio, ove sperimenta l’abbattimento dei diritti conquistati e forme subdole di intensificazione dello sfruttamento, puntando a prevenire altre proteste clamorose contro un sistema di produzione insopportabile e tentare di sconfiggere il Sindacato e l’intera classe operaia italiana .
Nei primi anni ha cercato di far passare gli operai come fannulloni, di recente come terroristi (a proposito, e l’inchiesta sui novelli brigatisti ? ) ed ora addirittura come una massa di drogati .
La Fiat vuole screditare i lavoratori e fargli perdere il sostegno dell’opinione pubblica che è sempre necessario e che durante la lotta dei 21 giorni fu fondamentale e perciò Alternativa Sindacale ritiene che il silenzio assordante che c’è stato su questo falso allarme cocaina, è veramente preoccupante .
Erano necessarie giuste reazioni e vere discussioni .
Chi ha la maggioranza della RSU e firma accordi separati come la Cisl e la Uil , ha ritenuto di ignorare questo grave accaduto, sicuramente per non dispiacere una Direzione aziendale che infligge Provvedimenti Disciplinari anche se uno sgranocchia un panino di nascosto mentre lavora ma consentirebbe che le UTE si siano trasformate in fumerie .
La Fiom ha fatto bene a smentire, ma sbaglia a non scovare il responsabile, che ha parlato a nome di terzi, e non lo caccia a pedate .
In ultimo il quotidiano “il Manifesto” dovrebbe chiedere scusa ai metalmeccanici di Melfi .
Melfi 04. 06. 2008 Vito Fernando ROSA
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